Correggio

Antonio Allegri nasce a Correggio nel 1489 (piccola cittadina di Reggio Emilia) e lì vi muore intorno al 1534. Lo pseudonimo con il quale il pittore è noto (cioè la sua città natale) è l’indice più evidente di come la sua formazione sia strettamente legata al luogo di origine. Nonostante la lontananza dai grandi pittori del tempo, Correggio riesce a maturare una straordinaria tecnica pittorica (possiamo presuppore una sua permanenza a Mantova e a Roma). Tra le varie influenze artistiche troviamo gli affreschi di Mantegna e i cicli di affreschi delle Stanze Vaticane e la gran Volta della Cappella Sistina. Correggio si dimostra anche un straordinario disegnatore ma, diversamente dai maestri del 500, continuò a utilizzare il disegno solo in fase preparatoria dei dipinti e mai come forma espressiva autonoma. L’attività dell’artista si svolge (così come la formazione) in ambiente emiliano, dopo varie commissione nella città natale Correggio dimostra grandi capacità inventive e venne chiamato a Parma per affrescare nel 1519 la Camera della Badessa.

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Camera della Badessa, 1519, affresco, Parma, Monastero di San Paolo

Per quest’opera Correggio propose una decorazione in cui sul soffitto della stanza è illustrato un pergolato a cupola fitto di fronde e festoni (soluzioni analoghe sono state adottate da Mantegna). Il pergolato è suddiviso in sedici spicchi ciascuno dei quali ha un’apertura ovale che lascia intravedere uno spazio di cielo e sullo sfondo coppie di amorini intenti a diverse attività; alla base, invece entro le lunette sono raffigurate alcuni personaggi allegorici tratti dalla mitologia classica.
Nella parte nord, sulla cappa del camino viene raffigurata diana sul carro (per omaggiare la figura consacrata e autorevole della badessa) simbolo della castità. e, inoltre, la decorazione è arricchita da iscrizioni che rimandano alla cultura classica e a misteriosi proverbi pitagorici.

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Camera della Badessa, camino

Il risultato artistico raggiunto con la Camera della badessa destò subito scalpore nell’ambiente parmense ed è per questo che gli vennero subito commissionati altri immportanti lavori (ad esempio la Cupola della Chiesa di San Giovanni Evangelista).

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