L’architettura veneta

Sansovino

sansovino

Jacopo Tatti, più conosciuto come il Sansovino, nacque in toscana nel 1486, fu architetto e scultore; la sua formazione avvenne nella Roma dei papi medicei.

Piazza San Marco

Quadri-Moretti,_Piazza_San_Marco_(1831),_01A partire dal 1536 rimodellò totalmente Piazza San Marco, che era composta da due aree: la piazza e la piazzetta.Nell’angolo in cui queste due aree si incontrano si erge il campanile, mentre sui lati della piazza sono presenti le procuratìe, ossia due lunghi edifici che ospitavano uffici e abitazioni di alti funzionari della Repubblica .Sansovino ampliò la superficie dell’intera piazza, andando a isolare il campanile e ad aprire verso il mare la loggia di quest’ultimo decorata con colonne e rilievi marmorei, e della Biblioteca Marciana che si costituisce di una lunga serie di arcate delimitate da colonne doriche al piano terra e ioniche al secondo piano. Per la costruzione di quest’ ultimo edificio utilizzò la costosa pietra bianca e per ornarlo realizzò ricchi fregi , festoni vegetali e bassorilievi. Osservando le statue sulla balaustra è facile concepirle come una rivisitazione dei coronamenti degli edifici gotici veneziani; un ulteriore dettaglio molto importante di questa struttura è quello dell’elevata presenza dei vuoti che forniscono un effetto quasi pittorico.

 

Palazzo Cornaro

Palazzo CornaroSansovino progettò anche Palazzo Cornaro, risalente al 1533; questo è situato sul Canal Grande e come tipologia di struttura ricorda quella del palazzo medievale veneziano, con le finestre più fitte nella parte centrale della facciata, per realizzare questa struttura, Sansovino, progettò due serie di arcate più ravvicinate nella parte centrale del palazzo. Ci sono però elementi di questo edificio che evidenziano anche un’influenza fiorentina e romana, come la compattezza della struttura che ricorda Palazzo Farnese  e l’utilizzo del bugnato liscio al pianterreno oppure la presenza delle quattro ampie finestre, sempre al pianterreno, che sono un omaggio al Vestibolo della biblioteca laurenziana.

Michele Sanmicheli

sanmicheliMichele Sanmicheli  (Verona, 1484 – Verona, 1559), è stato un architetto e urbanista di stampo manierista, tra i maggiori della sua epoca.Dopo aver soggiornato a Roma per compiere la sua formazione studiando l’arte di Bramante, Raffaello, Sansovino e Sangallo, rientrò a Verona dove riceverà, nel corso della vita, numerose e prestigiose commissioni. Ingaggiato dalla Serenissima come architetto militare, disegnò numerose fortificazioni nel vasta repubblica veneziana, assicurandosi così una grande fama. Lavorò molto in Dalmazia, a Zara, Sebenico, Creta e Corfù; grazie a questi soggiorni in queste ultime località fu probabilmente l’unico architetto italiano del sedicesimo secolo ad aver avuto l’opportunità di vedere e studiare l’architettura greca, possibile fonte di ispirazione per l’uso di colonne doriche senza basi. Oltre alle costruzioni di carattere militare, si occupò anche della progettazione di palazzi e di architetture religiose.

Palazzo Grimani

palazzo grimani 2Palazzo Grimani è proprio uno di questi palazzi e fu progettato nel 1557; per la realizzazione di questo edificio Sanmicheli riprende alcuni spunti dall’architettura antica, come le tre aperture al pianterreno che sono costruite sulla base dell’arco di trionfo romano; questo ci fa percepire la sua formazione antiquaria.

 

La situazione militare della Serenissima

 La Serenissima a causa delle pressioni degli eserciti nemici fu costretta a intraprendere Palmanova-Italyuna campagna di riqualificazione delle sue strutture militari; un esempio importante di questa riqualificazione è la cinta muraria in pietra di Bergamo Alta. La repubblica investì anche ingenti somme di denaro nella costruzione di forti e di città-caserma; ne è unesempio la cittadina di Palmanova; i lavori di edificazione iniziarono nel 1593 e fu articolata su un impianto ottagonale circondato da mura disposte a forma di stella a otto punte e attraversato da strade rettilinee; altri esempi di cittadine fortificate sono Sabbioneta, Terra del Sole e Cosmopoli le ultime due sono entrambe state fondate da Cosimo I.

  Il veneto e le ville

Il Veneto fino dal 1400 fu una terra caratterizzata dalla presenza di ville e di residenze di campagna; questi edifici furono costruiti sul modello delle abitazioni rurali descritte nei testi antichi, le tipologie di ville che si affermarono in Veneto presentavano, affianco agli spazi abitativi, attività ed edifici agricoli. Come esempio della realizzazione di questa tipologia di edificio possiamo osservare Villa dei Vescovi; questa villa fu progettata e costruita dall’architetto Giovanni Maria Falconetto tra il 1535 e il 1542, si trova sui colli villa dei vescovi 2Euganei ed è facile cogliere la somiglianza con la domus descritta nel trattato vitruviano. La villa si presenta come un unico blocco quadrato sviluppato su un solo piano ornato da un loggiato ad arcate che si apre al centro in un cortile che sembra rifarsi al peristilium presente nelle abitazioni romane.

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Palladio e le sue architetture—>

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