Bernini a Roma

urbano VIII
Urbano VIII 1568-1644

Maffeo Barberini fu eletto al soglio pontificio nel 1623 sotto il nome di Urbano VIII.
Il papa assicurò al giovane Bernini un ruolo attivo e di rilevata importanza durante il suo pontificato; egli sapeva infatti sia celebrare la chiesa cattolica, sia la famiglia papale.

 

La prima commissione per il giovane artista fu il Baldacchino per l’altare maggiore della Basilica di San Pietro (1624); essa richiese nove anni di lavoro.
Subito si originò un problema riguardo il modo di reperire il bronzo. Bernini lo risolse sottraendolo dal soffitto e dal portico del Pantheon.
L’artista utilizzò come forma del ciborio quella a baldacchino e non quella tipica a tempio.

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Baldacchino

Per quanto riguarda le colonne Bernini si ispirò a quelle antiche già presenti nella Basilica.
Esse sono di forma tortile (il fusto lungo l’asse verticale è avvolto a spirale) avvitandosi nello spazio.
Al vertice delle colonne, decorate sul fusto con rami di vite, si elevano quattro angeli.
Alle loro spalle si ergono quattro volute a dorso di delfino dal tono agile.

Esse si uniscono verso l’alto e fungono da sostegno ad una sfera sormontata da una croce.
Tutto il complesso iconografico doveva anche celebrare Urbano VIII e la sua famiglia; questo si può notare nella raffigurazione delle api sulle colonne e nel sole che splende sui capitelli.
Altri elementi sono le frange scolpite e pendenti che sembrano agitarsi al soffio del vento.
Esse sono simbolo di leggerezza.
L’intero complesso viene definito da Bernini stesso <<Bel complesso>> ovvero prodotto di tre arti: architettura, scultura, decorazione.

 

longino
San Longino (1628-1638). Basilica di San Pietro -Roma-

Per rifinire il Baldacchino, l’artista progettò due ordini sovrapposti di nicchie.
Nel primo ordine Bernini vi collocò le quattro statue dei santi Elena, Veronica, Longino ed Andrea apostolo.
Nell’ ordine superiore vi erano le loro reliquie circondate da colonne tortili.
Molto importante è l’ opera del santo Longino.
Longino era un centurione romano che nel momento della crocifissione riconobbe Cristo.
Qui, viene ritratto proprio nel momento della rivelazione mentre allarga le braccia in segno di meraviglia e sorpresa.
Si notano dei tratti tipici di Bernini quali: il movimento caotico del personaggio, il ricco panneggio della veste e la grande espressione del volto resa dalla evidente drammaticità.

 

volto

 

 

 

 

Bernini sviluppa lungo la navata centrale l’allestimento decorativo, assicurò inoltre le sorgenti luminose e utilizzò una grande vivacità di colori.
Nel 1628 il papa gli commissionò il Monumento funerario da collocare nella nicchia destra dell’ abside di San Pietro.

monumento
Monumento funerario (1628). Basilica di San Pietro -Roma-

Il trono del papa era sorretto da un alto piedistallo decorato con figure di api.
Urbano VIII è seduto nell’ atto di benedire; in basso vediamo le figure della Carità (a sinistra mentre allatta un bambino) e della Giustizia (a destra) che sorvegliano il sarcofago.
Sulla parte superiore del sarcofago vi è uno scheletro della Morte che scrive l’iscrizione sepolcrale del pontefice con lettere d’oro.
Si nota il contrasto dei materiali; tutto ciò che riguarda direttamente il defunto è in bronzo scuro, le personificazioni delle virtù sono in marmo bianco.

 

 

Alla morte del papa Urbano VIII vennero apportati numerosi cambiamenti da

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Innocenzo X  (1574-1655)

parte del nuovo pontefice Innocenzo X Pamphilj che non era particolarmente sensibile all’arte, tanto che non volle continuare l’ambiziosa strada artistica intrapresa dal papa precedente.
Bernini non era più l’artista prediletto e la sua situazione peggiorò quando nel 1646 crollarono le fondazioni dei due campanili da lui progettati per San Pietro.
Innocenzo X si accorse però dell’ elevata bravura dell’ artista e decise di fargli svolgere l’ opera da lui progettata; si trattava della Fontana dei Fiumi in piazza Navona dove si trovava anche la residenza della famiglia papale.

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Fontana dei Fiumi

L’ intero complesso è costituito da un’ ampia vasca ellittica, al centro della quale si erge una grossa grotta scolpita nel marmo.
La grotta ospita vegetazioni, animali e rivoli.
Sono presenti un leone e un cavallo che si abbeverano ed ai lati della grotta vi siedono le personificazioni dei fiumi: Gange, Danubio, Rio de la Plata e Nilo ( sono stati eseguiti da aiuti); essi sono il simbolo del trionfo della Chiesa sui quattro continenti. Queste raffigurazioni hanno una dimensione maggiore rispetto a quella reale.
il Danubio indica uno dei due stemmi dei Pamphilj presenti sul monumento come a rappresentare l’autorità religiosa del pontefice sul mondo intero, il Nilo si copre il volto con un panneggio, facendo riferimento all’oscurità delle sue sorgenti, rimaste ignote fino alla fine del XIX secolo, il Rio della Plata, vicino al quale le monete simboleggiano il colore argenteo delle acque, il Gange con un lungo remo che suggerisce la navigabilità del fiume.
Dalla sommità della grotta si erge un obelisco che fu realizzato all’epoca dell’imperatore Domiziano imitando i modelli egiziani e copiando i geroglifici; inizialmente venne collocato nella sua villa presso Albano ma successivamente Massenziolo fece spostare nel circo della villa omonima.
Nel 1651 papa Innocenzo X lo fece recuperare.
Sulla sommità dell’ obelisco si trova una colomba, simbolo della religione cristiana ed anche della famiglia Pamphilj.
Lo spettatore, girando intorno all’imponente fontana, può scoprire nuove forme o particolari che da un’altra visuale erano nascosti o quasi del tutto coperti dalla massa rocciosa. Il Bernini vuole suscitare meraviglia in chi ammira la fontana

parte finale
Colomba

 

uomini
Rio de la Plata, Danubio, Gange, Nilo

 

 

[Fonte: wikipedia]

 

 

 

 

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